"Un nuovo sistema sviluppato da un team di ricercatori dell'Università di Tecnologia di Toyohashi in Giappone è in grado di leggere la mente delle persone utilizzando le onde cerebrali.
Per testare la tecnologia, ai partecipanti a uno studio sul sistema è stato chiesto di pronunciare numeri ad alta voce e hanno utilizzato un robot per indovinare ciò che dicevano in tempo reale, sulla base delle letture di una scansione cerebrale dell’elettroencefalogramma (EEG). Il dispositivo è stato in grado di raggiungere un tasso di precisione del 90% nel riconoscere i numeri da zero a nove e un tasso di precisione del 61% nella decifrazione delle singole sillabe in giapponese.
“Fino ad ora, il decodificare il linguaggio dai segnali EEG ha avuto difficoltà a raccogliere abbastanza dati per consentire l'uso di algoritmi potenti basati su ‘deep learning‘ o altri tipi di machine learning,” ha annunciato l'Università di Tecnologia di Toyohashi in un comunicato stampa. “Il gruppo di ricerca ha sviluppato un diverso framework di ricerca che può raggiungere alte prestazioni con un piccolo set di dati di addestramento.”
Nonostante il dispositivo sia solo parzialmente efficace, il team è sufficientemente ottimista riguardo ai risultati da spingersi avanti per sviluppare un’interfaccia cervello-computer in grado di tradurre efficacemente i pensieri in parole udibili. Alla fine, sperano di integrare la tecnologia con un'app per smartphone, che secondo loro potrebbe essere pronta in soli cinque anni.
Questo tipo di tecnologia non è solo nuova, ma ha anche il potenziale per consentire alle persone portatrici di handicap che hanno perso la capacità di parlare di poter comunicare di nuovo, compresi coloro che soffrono di paralisi a causa di varie condizioni neurologiche come SLA, ictus o patologie spinali. lesione del cordone. Sebbene molte tecnologie attuali si basino sulla capacità dell'utente di muovere le dita o gli occhi per scrivere le parole, questa tecnologia ignorerebbe del tutto il movimento e potrebbe anche consentire una comunicazione più rapida.
Il team della Toyohashi University of Technology si unisce ad altri sforzi di Facebook, che ha lavorato su una tecnologia simile, e di Elon Musk, che ha appena svelato maggiori dettagli sulla sua nuova impresa, Neuralink, che mira a sviluppare un'interfaccia per computer che possa essere impiantata nel cervello per migliorare l’intelligenza umana”.
Fonte: June Javelosa, futurismo.com